Meteo Civita Castellana
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Civita Castellana
Tra Storia e Ceramica
di
Franco Cirioni
Morfologia del territorio
Civita Castellana, deve la sua storia e la sua gloria alla natura stessa del suo territorio, e qui se ne tracceranno le caratteristiche, che l’hanno resa così eccezionale.
Sorge in un ambiente geologico costituito essenzialmente da formazioni terziarie, specialmente del periodo miocenico e pliocenico, formato da depositi di argille, ghiaie e sabbie; sopra gran parte di queste formazioni sono sovrapposti tufi, pozzolane nere, ed altri minerali vulcanici.
Questo caratteristico ambiente geologico, ha permesso la creazione di un particolare paesaggio, modellato dall’erosione dell’acqua, in profonde valli chiamate, “ forre “.
Un territorio unico, dove pianori elevati e forre, ne determinano un sicuro ed invalicabile presidio abitativo, che darà luogo, nel territorio ad una ininterrotta continuità storica dei popoli che lo vivono.
Poi, tra le formazioni terziarie più estese si rinvengono grandi masse di argille, alcune ricche di calce e ferro, comunissime, altre che possono essere annoverate fra i silicati di alluminio puro.
La locazione di queste materie prime e la loro buona qualità, ha permesso e determinato sul territorio, lo sviluppo della tradizione ceramica, una storia trimillenaria, ininterrotta, dove non c’è secolo della storia che non abbia lasciato traccia a questa città.
Preistoria
Nel territorio si hanno presenze, dal paleolitico al neolitico, con testimonianze di manufatti litici rinvenuti in cavità naturali; ma è nell’età del bronzo che si costituiscono gli insediamenti di una certa consistenza.
Sistema insediativo
Tra la metà del XII e la fine del X secolo a.c., la distribuzione degli insediamenti passava da una locazione generalmente in luoghi aperti e in prossimità dei fiumi, a delle posizioni naturalmente fortificate e meglio difese, già presenti nel nostro territorio con le forre.
Età del bronzo – Età del ferro - Villanoviano
La caratteristica comune a tutti i centri abitativi di questo periodo fu la scelta e la definizione di uno spazio unitario, conchiuso e protetto da recinzioni o difese naturali, che si rifletteva sulla costruzione collettiva dell’opera di difesa; si consolidano le tendenze alla formazione di nuclei urbani, con lo sfruttamento delle eccezionali condizioni morfologiche del territorio; Vignale, con queste caratteristiche e con i suoi tredici ettari, è il più vasto sito protovillanoviano tra quelli individuati in Etruria Meridionale.
I Falisci
Sul pianoro tufaceo, dove oggi è impiantato il centro storico di Civita Castellana e su quello contiguo di Vignale, sorse e si sviluppò Falerii Veteres, principale città dei Falisci, popolazione di origine para–etrusca, che occupò un vasto territorio, che degrada dai monti Cimini, fino alla valle del Tevere ed al monte Soratte.
Nell’area falisca, si assiste ad un continuo crescere di siti fortificati rappresentando una continuazione delle fortificazioni dal bronzo finale al villanoviano, il territorio si arricchisce di numerose città e villaggi,
dove tutti gli insediamenti sono situati in posizioni strategiche e rinserrati all’interno di fortificazioni.
A questa fioritura economica corrispondeva anche una suddivisione etrusca di popolazioni, tra etruschi, falisci e capenati che si posizionavano
Sulla sponda destra del fiume Tevere, mentre latini, sabini ed umbri più a nord, sulla sponda sinistra, dove il fiume, come già dall’Età del ferro rappresentava la principale via di comunicazione per il commercio.
Filmato realizzato dallo Studioselva di Milano con la regia di Francesco Selvafiorita in collaborazione con i comuni e l'APT della Provincia di Viterbo
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Filmato tratto dagli archivi dell'Istituto Luce
Alcune parti del programma di motori di Rai 1 nella città della ceramica. (Sabato 2 ottobre 2010)